ZOOLANDER: un esempio di V.A.P.
Il V.A.P.: questo conosciuto.
Sigla di Vuoto a Perdere, il V.A.P. è l’evoluzione elitaria della vacuità umana, della superficialità alla stato genetico, dell’idiozia stratificata nell’io.
L’individuo V.A.P. vive del suo sé ideale e lo elargisce con generosità anzi ce lo propina in tutti i condimenti della vita. Vive su di sé, con sé, per sé, tutti noi siamo “un di più”… anche se senza di noi, lui non esiste.
La superfialità della corporeità spudorata, della fisicità insulsa e competitiva, dell’ambizione all’apoteosi dell’inettitudine.
Ben Stiller nel film Zoolander interpreta un V.A.P. che sguazza nel mondo della moda e si crogiola del suo essere… sciocco ed ingenuo...
Tutto preso a studiare profondamente le sue espressioni facciali che possano irrorarci il bene profondo del nulla mentale. Ma va? Le tante possibilità di espressività del viso si riducono ad una sola, seducente e accattivante mossa denominata dal V.A.P. Blue steel. Solo un’espressione facciale, solo poche parole del vocabolario per esprimersi, solo pochi concetti da esporre… in questa pochezza l’anima è serena, libera di volare e addirittura di salvare il mondo prorio come fa quella di Zoolander. Salvare il mondo, piuttosto involontariamente, dalla pura ragione del male.
E così questo povero ingenuo V.A.P è redento da tutti i suoi peccati di vanità e si erige come Paladino Antieroico del "nuovo bene"… ossia non faccio il male ma non faccio manco il bene così non ho responsabilità e nello stesso tempo, se proprio lo volete sapere, non faccio nulla e mi sforzo di meno. Il vuoto dentro, il V.A.P.
1 Comments:
At lunedì, luglio 24, 2006 11:20:00 PM, Anonimo said…
... Ma allora io sono un V.A.P.!!! Ad essere sincero non ho capito cosa significa, ma non mi sento mica così decerebrato... uffa!
E Ferrari, scusate, non è una casa automobilistica?
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