Donnie Darko: impressioni da cult movie
Non è possibile sempre collocare un genere di fim in una categoria ben definita, con contorni netti e con una fase criptica che, poi, rivela finalmente la sua logica.
Donnie è slipstream: la sua inquietudine che salta nel mondo fantastico-fantascientifico, spostandosi poi in quello esoterico-orrorifico, vorrebbe approdare in uno stato realistico-psicologico.
A mescolare il tutto, lo sguardo ipnotico del suo interprete che cerca, nella telecamera, conforto.
Donnie sfugge all'ipnosi e la riversa sullo spettatore. Il suo magistrale regista, Richard Kelly, lo colloca nel limbo di quegli inquieti- reali-irreali "concettosi" personaggi che abitano la TERRA.
Donnie è carico infatti di esperienze psicologiche, carico di essere, impacciato e timido nella forma e nello stesso tempo consistentemente voluminoso e trasparente.
Donnie vede un'anima in tutti noi, che si agita e corre sui confini di mondi alternativi fatti però di scelte esatte, tutte quelle scelte che faranno di lui un movie e di noi esseri viventi un cult.
Donnie è slipstream: la sua inquietudine che salta nel mondo fantastico-fantascientifico, spostandosi poi in quello esoterico-orrorifico, vorrebbe approdare in uno stato realistico-psicologico.
A mescolare il tutto, lo sguardo ipnotico del suo interprete che cerca, nella telecamera, conforto.
Donnie sfugge all'ipnosi e la riversa sullo spettatore. Il suo magistrale regista, Richard Kelly, lo colloca nel limbo di quegli inquieti- reali-irreali "concettosi" personaggi che abitano la TERRA.
Donnie è carico infatti di esperienze psicologiche, carico di essere, impacciato e timido nella forma e nello stesso tempo consistentemente voluminoso e trasparente.
Donnie vede un'anima in tutti noi, che si agita e corre sui confini di mondi alternativi fatti però di scelte esatte, tutte quelle scelte che faranno di lui un movie e di noi esseri viventi un cult.
2 Comments:
At sabato, luglio 08, 2006 6:56:00 PM, Anonimo said…
Perché cavolo di coniglio gigante malefico/benefico anch'io mi sento così CONCETTOSO??? Io sono un CONCERTO di concetti, una SINFONIA caotica/frattalica di dodecafonie paradossali... SI'!!! IO mi sento un CONSESSO di concetti, un'ORGIA di concetti paralleli e tangenti e contrastivi... Ma perché cavolo, ora, dopo tutto questo fanta-stico/fanta-scientifico/fanta-caustico/fanta-scemo PANEGIRICO di me stesso, IO mi sento così del tutto PRIVO di concetti? l'involucro vuoto di un concetto abusato? in una parola: un CESSO? Un cesso di concetto, oppure un cesso dove gettare i concetti e la mia stessa concettosità, oppure, ripeto, semplicemente un cesso??? (Ma, attenzione, un cesso ALTOLOCATO, tipo quello di Duchamp... Ahahah!!!)
Allora? Perché?? Non rispondete??? Vi ha scandalizzati il bel rapporto che ho col mio tergo??? Venite numerosi e abusate pure di lui, tanto è un concetto... anch'esso!!!
At martedì, luglio 11, 2006 3:10:00 AM, Anonimo said…
incredibile, ma vero! Concordo!!!
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