No, grazie

MODUS CREANDI

mercoledì, luglio 19, 2006

TESTAMENTO ANTIEROICO

TESTAMENTO ANTIEROICO
DI UN ARTISTA DI MERDA


Münchhausen
Lord Chandos
Zenone
il misirizzi di Barthes…
Io puzzo e sono zoppo
sono pieno di strappi
di strappi sui vestiti
come piaghe sulla pelle
sgualcito e pieno di pieghe
il nero sotto le unghie
fallacemente quintessenziato di droghe
che invece di sedarlo
acutizzano il mio dolore
sintomi di stagnazione

Completamente astratto, concettoso
non ho talento pratico:
completamente privo di talento pratico
ho idee
ma idee senz’utero
che non posso concretizzare
nate per una aborto reiterato
di una mente spontaneamente
votata al fallimento, autolesiva.
Abilissimo invece nel raziocinio
nel porre tesi/antitesi
glissando sulle sintesi, dribblandole
per fare goal fuori porta
oppure in quella sbagliata
credendo che la porta non sia un portale
che una porta non sia la porta
ma solo un altro modo di vincere...
... ma si può vincere anche perdendo:
implodere, dargliela vinta ora
al mostro che non riesco a defecare
non costituirebbe sconfitta
né tuttavia alcunché di eroico, di rivoltoso...
... è solo rivoltante ambiguità!

Se oggi non mi ammazzo
vuol dire solamente
che domani sarò ancora vivo.
So questo
non mi consola
ma mi agevola nel sopportare
questa mia situazione vissuta
tra delirio e lucidità
sino all’ultimatum che mi darò all’apice
del delirio o della lucidità
(che, all’apice, si equivalgono)

Proiettato e piroettante sull’orlo del baratro
scandaglio degli abissi
creatura dei fondali bui e profondi
allucinato di sincronie
sperso in simboli e segni
di niente
di niente che dall’alto li correli:
la menzogna dell’iperuranio
un vaso di pandora di concetti
un vaso
– vuoto –
pieno
di concetti
il mio male di tutti i mali
concetti che non concludono
che vanno alla deriva
nel mare delle azioni non compiute
concetti al posto di azioni
che non reggono il peso del mondo
che nascono e si arenano
che non includono nel proprio dna
il cromosoma della volontà
il germe allora meglio si può dire
se di ogni azione si può quasi con certezza
dire che è vittima - e carnefice -
di manipolazione

Forse sono normale
un normalissimo disadattato
alienato di normalità:
perciò voglio sentirmi affetto
da qualcosa di sconosciuto?
per incoerenza alla base?
Incoerenza salvifica come piombo
nella base di un ludico guscio
che oscilla come fuscello al vento
e piegato migliaia di volte
e caduto migliaia di volte
e tornato ogni volta in piedi
per migliaia di ottave volte
pedina di un backgammon
contro cui si è accanito il destino
il capriccio dei dadi avversari
contro avverso destino non c’è
strategia che la spunti
l’equilibrio è risorsa interiore
instabile, esauribile energia
è stare sopra il bar
in attesa che passi il dolore
che giri la fortuna.
Dovrei allenarmi forse
pompare i muscoli della mia anima
riempirli di steroidi
non aspettare più asteroidi apocalittici
che piovano dal cielo come nemesi
ma pure per far questo dovrei avere
la forza.
Il mio è un sacrificio ostinato e solitario
un’auto-immolazione
un’auto-punizione
che ha bisogno del silenzio dentro e dal di fuori
e dell'azzeramento di ogni sogno
per poter funzionare

Al colmo della crisi
la negazione come soluzione
dissoluzione graduale di ogni concetto
di ogni teoria di ogni tecnica di ogni retorica
la persuasuione che esiste un mondo migliore
ma bisogna lasciare - o abbattere - questo
per poterlo raggiungere

Questo disgusto per il sistema
così com’è, erroneamente, configurato
questa nausea ribollente
per l’esistenza che non ha un centro
ma solo falsi centri dappertutto
mi porta solamente a disdegnare
di uscire dalla palude
tirandomi per i capelli...
... i miei stessi capelli
(paradosso possibile al limite
in una vecchia favola
così bene narrata e fantasiosa
che pure se sei cosciente
di non poterci credere
comunque ti piace crederci):
non ne vale la pena
preferisco annegare nel magma
dell’autodistruzione
al prendermi la briga di salvarmi
per poi essere smantellato in catene di
s…montaggio
magari riciclato
soggetto assoggettato, oggettivizzato
oggettificato
prodotto in vendita all’ipermercato
palco di tutti i palchi, fiera
di un'epistemologia in svendita

Non è logico questo tormento
non è in linea col mondo
il mondo lo rifiuta
lo demonizza lo mette al rogo
ma lui si stigmatizza già abbastanza da sé
(ero a Port Bou ero a Campo dei Fiori…)
o è solo un’altra delle tante
nevrosi ed isterie
paranoie schizofrenie
- si aggiunga ciò che si vuole -
che dispone di me, fa di me
un lemure vagante sulla terra
esangue, in cerca di vita
diviso dalla vita
carnascialescamente paludato
in difesa di un’immagine inesistente
di un’identità irraggiungibile:
la verità una maschera anch’essa
celata da altre maschere fittizie
ma per questo meno bugiarde
almeno loro sincere, nel mentire

Pseudologo per noia per lo più
impastoiato di filtri letterari e filosofici
l’arte come una faccia
un’altra faccia ma ben truccata
dell’impostura che impera ovunque
l’essere quale fonte (era acqua di fonte,
ora è venefica, è intossicata e ti disidrata)
precipua di malessere
laddove è all’avere e all’apparire
che si concede il credito più cospicuo
su cui si costruisce capitale
e si edificano capitali.
Sull’altro piatto della bilancia
si trova tuttavia un’altra finzione
un’altra vana finzione
estetica esistenziale
un culto del sublime in negativo:
malato è chi ai colori
nelle fotografie
preferisce il bianco e nero
per cupidigia di nostalgia
d'essenza inaccessibile...
... Ma senza le parole
ad ingombrare, ad oscurare i varchi
verso la presa, verso il possesso
del cuore delle cose
è peggio o meglio?

Questa è la sindrome
la sindrome non è diagnosticabile
non riesco a venirne a capo
ho qualcosa che non va, non so cos’è
qualcosa nel capo
che mi logora le sinapsi
qualcosa nel corpo
che neutralizza i miei sensi

Posso solo pensare
a causa di questo virus
contratto con un demone bellissimo
brutale nell’amplesso sodomita
oppure regolarmente barattato
col diavolo in persona
novello faust gli ho venduto l’anima
ma il diavolo mi ha truffato
in cambio mi ha lasciato
le spine di una rosa
avrei dovuto forse donarla a dio
consacrarla all'amore
ma purtroppo non credo nel bene
si dà il caso che credo invece nel male
più facile e più utile
in questo atro teatro
dove scegli se essere spettatore,
dirigere o subire l’azione

Posso solo procedere
tra boschi di pensieri
su sentieri sconnessi di parole
a piedi nudi su ciottoli taglienti...
... eppure non mi frantumo
per recondita speme residuale
mi sfibro sino a che non avrò
più nulla da dire
e i miei pensieri saranno
i battiti di un conto alla rovescia

Ma neanche queste sono le parole decisive.



Postato da Merda d'Artista

3 Comments:

  • At mercoledì, luglio 19, 2006 10:35:00 PM, Anonymous Anonimo said…

    Questo post è per chiarire con la Redazione del Blog (ossia con la Redattrice... a proposito: complimenti! Lei è proprio una bella gnocca!... )alcuni punti intorno al mio poemetto la cui pubblicazione in "NO, GRAZIE" mi si è voluta recentemente e cortesemente accordare e che spero non siano stati determinati da una qualche forma di 'censura', che da Lei, considerata la natura oserei dire eversiva del Suo blog, non sono incline a concepire come utilizzabile. (E' così, vero? Lo spero.) Mi spiego. Anzitutto la firma che il detto poemetto avrebbe dovuto recare, arbitrariamente mutata in "un artista di merda" e che doveva essere invece - con netta differenza, non Le pare? - : "merda d'artista", come le famose scatolette di Piero Manzoni il cui 'presunto' contenuto è, appunto, della bella merda d'artista. Poi, ho tristemente riscontrato la presenza di numerosi refusi, che costituiscono vera e propria onta alla lena e alla pena che mi sono servite per partorire questo mio aborto poetico. Sono fiducioso che Lei vorrà attenersi alla lezione originale del mio testo nonché testamento (voglia perdonare il calembour!) e sostituirla a quella inserita nel blog, altrimenti mi vedrò costretto a replicarLe: "No, grazie, è stata gentilissima ma mi cassi dal blog e non parliamone più!" Cordiali saluti.
    Firmato: MERDA D'ARTISTA!!!

     
  • At domenica, luglio 23, 2006 9:54:00 PM, Anonymous Anonimo said…

    Gent.mo Sig. MdA,
    ho letto con "piacere" il suo luttuoso testo e siccome Lei mi incute un certo qual timore (reverenziale... non mi fraintenda!)e non poca pietà (pìetas classica chiaramente...), vorrei permettermi di suggerirLe un altro modo di far fronte alle insidie della vita successivamente alla crisi, allo scacco, al fallimento (abbondo nei sostantivi perché credo di aver capito che masochisticamente Lei va matto per un certo tipo di lessico negativo...), il fallimento dicevo di eroi, super-eroi e anti-eroi. EccoLe questo deterrente oserei dire innovativo e, definendolo eufemisticamente, infallibile: le "espressioni Zoolander" (attenzione ad usarle, c'è il copy-right del grande Ben Stiller!). Le spiego, caro Sig. MdA. Guardi la scena finale del film "Zoolander" in cui il modello Derek Zoolander, l'eponimo protagonista della pellicola a firma Ben Stiller, salva il leader malese (il quale nel film è impegnato nella lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile e perciò d'intralcio all'industria della moda che organizza un attenatato alla sua persona) da morte sicura interponendosi tra la freccetta ninjia scagliata dallo stilista Mugatu e il primo ministro orientale, e arrestandone in siffatta guisa la gittata assassina con la più originale (le altre sono la mitica "Blue Steel" e la "Ferrari"), e inedita sino ad allora, delle sue famose, e sempre diversissime tra loro, espressioni: la "Magnum". Provi almeno una volta ad usarla, vedrà che starà meglio e non si sentirà più così tanto "derelict"...
    La saluto cordialmente e speranzosamente...

    P.S.
    Prego l'esimia Redazione del blog di voler, se possibile, corredare il mio post con un fotogramma che ritrae Zoolander nel mentre che assume l'espressione citata sopra in modo da far capire tosto al Sig. MdA cosa intendo per "deterrente contro le insidie della vita".
    Ringrazio e porgo ditinti saluti.

     
  • At martedì, luglio 25, 2006 7:49:00 PM, Anonymous Anonimo said…

    Mi piace il concetto dell'umano come riciclato. Beh! Io sono per il riciclo naturale dell'uomo... Sono per tutti i tipi di riciclo compreso quello della carta igienica. Una carta igienica innocua che non danneggia la natura... magari capitasse all'uomo! E'auspicabile. Una pulizia ecologica dell'uomo, una rinascita ecologica. Sono però per il riciclo volontario, non per il contrario (vedi a livello politico cosa è successo: peggio della carta igienica ruvida). Ogni uomo dovrebbe riciclarsi ogni tanto.
    E a lei Egregio Merda d'artista si lavi! Questa poesia emana parecchio.

     

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