No, grazie

MODUS CREANDI

lunedì, settembre 11, 2006

Motivazione, Perseveranza e Meta

Bisogna Crederci! In tutto quello che fai e che speri, bisogna crederci. Cos'è la motivazione? E' una spinta propulsiva, un comando al nostra centralina di sparare neuroni che credono in quello che fanno, senza agire solo meccanicamente. E' una forma di energia più potente di quella nucleare, capace di insinuarsi in tutti i tessuti. Perseverare nell'alimentazione di questa energia assicura il successo voluto. BASTA CREDERCI. Ma oh oh! c'è un problemino da risolvere... la fonte. Si, la fonte di questa potenza è nel futuro, non è tangibile, forse è a tratti visualizzabile ma non si trova certamente nel presente. La fonte è LA META, l'obiettivo finale decisivo, felice e vittorioso, punteggio alto dopo il game over. Tutto si fa per la Meta. Bisogna solo crederci. Magari il tocco di felicità si assapora quando si è vicini all'illusione. E qualsiasi insuccesso significa solo un cambiamento di strada... che comunque conduca alla meta. Questa è l'ultima illusione che ci rimane e che ci rende ancora esseri umani.

venerdì, settembre 08, 2006

La neolingua orwelliana: non ci trovate delle somiglianze?

Il "Vocabolario A" comprende parole di uso comune, quelle impiegate nei dialoghi quotidiani e che servono a descrivere azioni abitudinarie (vestirsi, camminare, mangiare...). Tutti i termini del "Vocabolario A" hanno un solo significato e si riferiscono ad oggetti concreti ed azioni materiali; il loro uso in altri contesti è impossibile poiché essi sono privi di sfumature semantiche che li possano trasferire in campi di riferimento più ampi, come ad esempio la politica o la filosofia. Il "Vocabolario B" contiene invece parole create deliberatamente per scopi politici: esse non solo hanno un significato politico, ma anche, e soprattutto, una funzione politica consistente nell'implicito atteggiamento mentale che impongono a chi le introduce nei propri discorsi.
In una sorta di "stenografia verbale", le parole del "Vocabolario B" permettono di concentrare in poche sillabe un intero sistema di idee. I principi del Socing appaiono così tanto più chiari ed evidenti quanto più sono concentrati in poche ed essenziali parole. Una caratteristica di tali termini è l'intercambiabilità: ogni parola può occupare qualsiasi posto nella frase, può cioè essere utilizzata come verbo, come avverbio, nome o aggettivo. Nessun principio morfologico viene rispettato: in alcuni casi il termine resta invariato qualunque sia la sua funzione, in altri casi resta invariata solo la radice e si aggiunge un suffisso. Si legge ancora nell'appendice: "Thus, for example, speedful meant "rapid" and speedwise meant "quickly" (…) any adjectival meaning could be arrived at by adding -ful to a noun-verb." "Così, per esempio, VELOCITEVOLE significava rapido e VELOCITAMENTE significava rapidamente (...), qualsiasi significato aggettivale poteva essere facilmente ottenuto aggiungendo EVOLE al nome-verbo." Il contrario di ogni termine si ottiene aggiungendo l'affisso S (nell'originale un-), mentre il superlativo ed il comparativo richiedevano rispettivamente gli affissi BISPLUS e PLUS (doubleplus- e plus-). Per la coniugazione dei verbi le regole sono le stesse per tutti, ad eccezione di pochissime classi di verbi che seguono regole speciali. Il passato, ad esempio, si ottiene aggiungendo sempre ATO (-ed , come steal-*stealed)("pretendato, insorgato, incidato" sono i passati ed i participi passati di pretendere, insorgere, incidere). Allo stesso modo, senza nessuna differenziazione, si forma il plurale semplicemente aggiungendo l'affisso "i" (donna-donni, uomo-uomi,etc.). Tutti i termini di difficile pronuncia sono eliminati, mentre quelli usati in alcune espressioni particolari ed appartenenti all'Archeolingua sono considerate forme arcaiche.
Le parole della Neolingua si assomigliano nel suono e nella morfologia, sono meccanicamente costruite attraverso l'assemblaggio di poche sillabe, mentre i suoni sono monotoni, ripetitivi ed aspri. Tali caratteristiche rispondono ad una precisa logica: il discorso, soprattutto quello politico, deve nascere senza una previa riflessione, in modo automatico, come "una scarica di pallottole da un mitragliatore" ,dal momento che, essendo la lingua in armonia con lo spirito del Socing, ogni riflessione sulla scelta delle parole del discorso è superflua. Se esiste un termine per esprimere un concetto, il concetto in questione è necessariamente giusto, cioè in sintonia col Socing; in caso contrario è inutile sforzarsi di cercare l'espressione più adatta per un concetto che non può più esistere perché eretico, in contraddizione cioè col Socing. La Neolingua comprende un numero di termini molto limitato ed i linguisti del Partito cercano di eliminare ogni termine che non risulti indispensabile: più la scelta è limitata, più debole sarà la tentazione di lasciar spaziare il pensiero. La parola "ocolingo"(duckspeak) esprime il limite estremo a cui si vuol far giungere il processo di riduzione linguistica : "ocolingo" è chi può "articolare il discorso nella stessa laringe, senza chiamare in causa i centri del cervello" (parlare con lo stesso meccanismo con cui l'oca emette i propri versi).
Il "Vocabolario C" costituisce un supplemento degli altri due e comprende i termini scientifici e tecnici. Ogni operaio specializzato "poteva trovare tutte le parole che gli erano necessarie nella lista dedicata alla sua specializzazione, ma dava di rado più che una fuggevole occhiata alle parole che componevano le altre liste".La specializzazione, in seguito allo straordinario sviluppo della tecnologia, è dunque spinta al massimo grado e nel linguaggio se ne ha il primo ed evidente riscontro. La lingua della scienza e della tecnica non è costituita da un vocabolario comune a tutti gli scienziati e tecnici, condizione questa necessaria per il confronto ed il progresso scientifico. Alla base dell'impossibilità dello scambio e della collaborazione intellettuali c'è lo stesso principio che risiede alla base dell'impossibilità del pluralismo ideologico e del mercato economico: l'unica scienza, l'unica organizzazione dell'economia, l'unica ideologia è il Socing. G.Orwell conclude l'appendice a "1984" riportando un brano tratto dalla "Dichiarazione d' Indipendenza" e descrivendo l'atteggiamento assunto verso questo documento, come esempio di opera del passato, dagli utopisti di Oceania:
"Sarebbe stato assolutamente impossibile rendere tutto questo in Neolingua, rispettando il senso dell'originale (...). Una traduzione completa ed analitica avrebbe potuto essere soltanto una traduzione ideologica, in cui le parole di Jefferson sarebbero state trasformate in panegirico dello stato assoluto".Anche i fatti della storia sono dunque travolti dall'impeto totalitario degli utopisti.
Il passato è quello che il Partito vuole che sia e la sua mutabilità è il dogma centrale del Socing.
Gli slogan di Partito sono frasi semplici ed autocontraddittorie, ma sono dogmi ed è vietato soffermarsi a constatare l'evidente inconciliabilità tra soggetto e predicato:
"LA GUERRA È PACE" "LA LIBERTA' È SCHIAVITÙ" "L'IGNORANZA È FORZA"
Anche se qualcuno fosse talmente coraggioso da volerli confutare, non troverebbe più le parole per farlo : democrazia, libertà, conoscenza non esistono nel nuovo vocabolario.
La Neolingua è potente, attacca il pensiero e lo distrugge sul nascere. La lingua è alla base del pensiero, si pensa parlando e la riflessione intima è un vero e proprio discorso con se stessi.
Il ciclone del totalitarismo spezza le strutture della lingua, prima di agire su quelle della società, poiché azzerando le menti, facendone "tabula rasa", può immettervi un nuovo modo di pensare, quello dettato dal Grande Fratello.
"Ora, tutto era definitivamente sistemato, la lotta era finita. Egli era riuscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello."
Analisi a cura di Vittorio Barabito

martedì, agosto 29, 2006

Mad World, Mondo Folle

Vi segnalo di seguito la traduzione del testo inglese Mad World, canzone dei mitici Tears for fears riadattata, per la soundtrack del film Donnie Darko, da Gary Jules

MONDO FOLLE

Tutto intorno a me ci sono volti familiari
Luoghi logori
Volti logori
Sveglio e brillante per le corse quotidiane
Senza meta
Senza meta
Le loro lacrime hanno riempito i loro bicchieri
Nessuna espressione
Nessuna espressione
Nascondo la testa voglio affogare il mio dolore
Nessun domani
Nessun domani
E trovo un pò buffo e trovo un pò triste che i sogni in cui muoio sono i più belli che abbia mai fatto
E trovo difficile da dirti
E trovo difficile da sopportare quando la gente corre in circolo
E' davvero
Un mondo folle
Un mondo folle
Bambini che aspettano il giorno in cui si sentiranno bene
Buon compleanno
Buon compleanno
Ti fanno sentire come ogni bambino dovrebbe
Seduto ad ascoltare
Seduto ad ascoltare
Sono andato a scuola ed ero molto nervoso
Nessuno mi conosceva
Nessuno mi conosceva
Salve, prof, dimmi qual è la mia lezione
Mi guardi attraverso
Mi guardi attraverso
E trovo un pò buffo e trovo un pò triste che i sogni in cui muoio sono i più belli che abbia mai fatto
E trovo difficile da dirti
E trovo difficile da sopportare quando la gente corre in circolo
E' davvero
Un mondo folle
Un mondo folle
Allargato nel tuo mondo
Un mondo folle

martedì, agosto 22, 2006

Breat Easton Ellis: uno scrittore "terribilmente" intelligente

Breat Easton Ellis è il creatore del personaggio di Patrick Bateman protagonista del libro e poi del film American Psycho. Personaggio perfetto in un sistema di antivalori perfettamente reali. Il mondo di Patrick è vuoto, bianco assoluto e per cambiare questo andazzo e proprio lui a tingerlo di rosso, rosso sangue. Questo mondo fatto di superficialità patinata ed edonismo titanico sta stretto anche a chi ha fatto dell’odio, dell'invidia, della superficialità e della distruzione il suo paradigma di vita. Allagato dal sangue, il libro di Bret Easton Ellis è stato diverse volte il bersaglio di una critica violenta e cieca. L’autore stesso ha dichiarato che avendo dovuto rileggere di recente, mentre scriveva Lunar Park, proprio American Psycho, è rimasto lui stesso colpito dalla brutalità delle scene, e che, a distanza di quasi quindici anni, gli riesce molto più facile capire come lo shock per questa brutalità abbia sviato l'attenzione da quelle che erano le vere intenzioni del libro. Ma io mi chiedo se la miopia sia tipica di quei crtici che non sanno guardare al di la del loro naso. Cavolo! Orwell predice il futuro creando un sistema distopico, Huxley te lo viviseziona, Ellis invece di spostarsi nel futuro ti svela le distopie del presente. Critici cari state più attenti perchè Patrick Bateman potrebbe non essere solo il personaggio di un libro, potrebbe essere proprio lì vicino a voi, magari dentro di voi… nascosto in un angolo della vostra coscienza… sempre che ne abbiate una!

giovedì, agosto 17, 2006

Patrick Bateman: la superficialità si fa HORROR

venerdì, agosto 11, 2006

Il potere del potere

Se vogliamo capire la società attuale non possiamo ignorare il nuovo «monoteismo» che ci governa: il business e i suoi condizionamenti. Uno psicoanalista potrebbe pretendere di analizzare i contadini, gli artigiani, le dame e i nobili del mondo medievale ignorando la teologia cristiana, come se fosse un atto irrilevante? La risposta, naturalmente, è no. Ogni psicologia che voglia tentare di capire i membri della società attuale non potrà ignorare il nuovo «monoteismo» che ci governa: il Business. O, per meglio dire, l'«economia capitalista» .Un «monoteismo» che, in quanto tale, ci impone «una fede fondamentalista» nei propri principi. E che esercita il Potere, quello al quale ci si riferisce comunemente, ma anche il Potere più influente, cioè quello dentro di noi, che ci conforma a vivere e ad avere la percezione di noi stessi secondo idee come «beni, scambio, costo, mercato, domanda, profitto, proprietà». Pensiamo di stare male per una nostra insufficienza affettiva e per questa ci curiamo, ma curarci significa chiederci su quale scala di valori stiamo misurandoci. Ci piacerebbe credere che sia l'amore a conformare il nostro destino. In realtà, nella vita concreta, sono le idee del business le sole da cui non ci distogliamo mai.
James Hillman

lunedì, agosto 07, 2006

STEVE VAI: la musica visiva